gennaio 09, 2009

DIO NON LO VUOLE


La nuova Costituzione Boliviana sarà sottoposta il 25 gennaio al referendum che sancirà o meno la sua ratifica come nuova Carta Magna di uno Stato che finalmente riconoscerà le minoranze, siano esse etniche, religiose o linguistiche, come parte integrante e che abolirà qualsiasi tipo di discriminazione legata ad antichi e quanto mai oscuri retaggi.
Se fin'ora la battaglia dell'opposizione era stata condotta sulla falsariga di rivendicazioni separatiste e sull'indipendenza economica delle province orientali, della ormai tristemente nota "Mezza Luna", ottenendo solo una cocente sconfitta politica, ora la nuova crociata dei reazionari è volta alla protezione dell'unica vera fede, dell'unico vero dio..
Sono state organizzate processioni, è stata indetta la "giornata della preghiera" in difesa della fede e contro la nuova Costituzione, insomma è stato usato il nome di dio, è stato USATO per fini politici, non solo da membri e adepti del CONALDE, ma da parroci e alti rappresentanti della curia boliviana. questo comportamento spregevole non fa altro che sottolineare la bassa levatura della destra boliviana pronta a tutto pur di ostacolare il processo di democraticizzazione e sviluppo che la Bolivia sta faticosamente intraprendendo.

Forse è il popolo boliviano che deve chiamare il suo dio, qualunque esso sia, e sperare che non sia stanco o troppo occupato come spesso lo è stato quel dio che ora invocano i difensori della fede

1 commenti:

Eliolibre ha detto...

Questa bellissima foto esprime meglio di qualsiasi cosa l'ipocrisia di tutte le borghesia del mondo.
Ti faccio i miei complimenti.