gennaio 11, 2009

UNA MORTE CHE FA RIFLETTERE


E' morto Pio Laghi, nunzio apostolico in Argentina negli anni '70 nonché appassionato sfidante di Massera nelle loro allegre partite a tennis. il porporato è la personalità ecclesiastica che più aveva influenza nell'Argentina degli anni orribili della dittatura, la sua figura era importante tanto quanto quella dei triunviri e di certo questa influenza non l'ha esercitata per fini caritatevoli. Si è infatti macchiato le mani durante l'intera Guerra Sucia tanto quanto Videla e soci ma di questo la storia non ci parla. non ci parla dei crimini commessi dai rappresentanti del clero che nascondevano le atrocità e confessavano i carnefici, come riporta nel suo libro Horacio Verbitsky.
Nonostante la riapertura dei processi contro i militari, la società argentina (o almeno parte di questa) chiede a gran voce che ad essere giudicate siano anche tutte quelle personalità civili e religiose che hanno partecipato attivamente alla distruzione di un'intera generazione e che ora, chi più che meno, si trovano beatamente a ricoprire cariche istituzionali, giuridiche o economiche (vedasi il ministro dell'economia che ha affossato l'Argentina, Domingo Cavallo, che, durante la dittatura, era arrivato a ricoprire la carica di presidente del Banco Central e che oggi scrive saggi acclamati dalla critica).
Riporto di seguito uno stralcio del discorso che Pio Laghi tenne pochi mesi dopo il golpe del 1976 in modo che possa essere chiara la sua posizione

«Il Paese ha un'ideologia tradizionale e quando qualcuno pretende di imporre altre idee diverse ed estranee, la Nazione reagisce come un organismo, con anticorpi di fronte ai germi, e nasce così la violenza. I soldati adempiono il loro dovere primario di amare Dio e la Patria che si trova in pericolo. Non solo si può parlare di invasione di stranieri, ma anche di invasione di idee che mettono a repentaglio i valori fondamentali. Questo provoca una situazione di emergenza e, in queste circostanze, si può applicare il pensiero di san Tommaso d'Aquino, il quale insegna che in casi del genere l'amore per la Patria si equipara all'amore per Dio».

gennaio 09, 2009

DIO NON LO VUOLE


La nuova Costituzione Boliviana sarà sottoposta il 25 gennaio al referendum che sancirà o meno la sua ratifica come nuova Carta Magna di uno Stato che finalmente riconoscerà le minoranze, siano esse etniche, religiose o linguistiche, come parte integrante e che abolirà qualsiasi tipo di discriminazione legata ad antichi e quanto mai oscuri retaggi.
Se fin'ora la battaglia dell'opposizione era stata condotta sulla falsariga di rivendicazioni separatiste e sull'indipendenza economica delle province orientali, della ormai tristemente nota "Mezza Luna", ottenendo solo una cocente sconfitta politica, ora la nuova crociata dei reazionari è volta alla protezione dell'unica vera fede, dell'unico vero dio..
Sono state organizzate processioni, è stata indetta la "giornata della preghiera" in difesa della fede e contro la nuova Costituzione, insomma è stato usato il nome di dio, è stato USATO per fini politici, non solo da membri e adepti del CONALDE, ma da parroci e alti rappresentanti della curia boliviana. questo comportamento spregevole non fa altro che sottolineare la bassa levatura della destra boliviana pronta a tutto pur di ostacolare il processo di democraticizzazione e sviluppo che la Bolivia sta faticosamente intraprendendo.

Forse è il popolo boliviano che deve chiamare il suo dio, qualunque esso sia, e sperare che non sia stanco o troppo occupato come spesso lo è stato quel dio che ora invocano i difensori della fede

dicembre 28, 2008

PERCHE' NON MI STUPISCO?


Dal quotidiano argentino Pagina/12 emergono vergognosi retroscena circa le attività giovanili del giudice di Cassazione Guillermo Jorge Yacobucci che, assieme al suo omologo García, da deliberato la scarcerazione dei torturatori Astiz e Acosta.
L'illustre togato durante gli anni della dittatura partecipava alla stesura della rivista nazista Cabildo, tuttora in vita, come editorialista.
C'è da stupirsi se il giudice che ha emanato la sentenza più ignobile della recente storia democratica d'Argentina sia un vecchio militante della destra estrema del paese?

Io non riesco a stupirmi, tutto torna..


dicembre 25, 2008

LA MARCIA DELLA DIGNITA'


Il giovedì, alle 15 30, chi ha la fortuna di attraversare Plaza de Mayo, a Buenos Aires, troverà un gruppo di anziane donne che marciano silenziose attorno all'Obelisco. la marcia della Madri di Plaza di Mayo non si è mai fermata, come dicono loro "sin faltar ni uno solo", ne sotto i fucili dei militari durante gli anni della dittatura, ne sotto la pioggia battente ed il caldo asfissiante. oggi, giorno di Natale ma soprattutto Giovedì, le madri si ritrovano per la marcia numero 1600, una marcia dal sapore amaro considerando la vergognosa attività di certi giudici "complici e corrotti".
Le Madri hanno mantenuto vivo il ricordo dei loro figli scomparsi ormai da trent'anni, ma allo stesso tempo hanno ideato iniziative volte alla difesa dei più deboli, all'aiuto dei bisognosi, alla promozione della istruzione libera e gratuita, ma oggi purtroppo sono costrette a tornare a gridare vecchi slogan, a denunciare prese di posizione che tuttora funestano l'Argentina.

La marcia 1600 è dedicata quindi alla denuncia contro i giudici della Camera di Cassazione Penale che hanno sentenziato la scarcerazione, tra gli altri, di Alfredo Astiz e del Tigre Acosta.

Durante la marcia le Madri indosseranno un cartello con il seguente invito: "sollecitiamo tutti coloro che vogliono denunciare questi giudici complici e corrotti a farlo presso madres@madres.org, prensa@madres.org".

dicembre 24, 2008

DIRITTO ALLA PAROLA


Tutte le libertà che si possono rivendicare, tutti i diritti conquistati, tutte le vittorie ottenute non sono nulla se non si raggiunge il più grande strumento che esalta la dignità dell'essere umano, la capacità di leggere e scrivere. l'importanza dell'alfabetizzazione è esaltata dalle parole di Fernando Lugo, presidente del Paraguay, pronunciate in occasione della storica giornata nella quale la Bolivia ha annunciato la fine dell'analfabetismo

"Un giorno, quando in tutto il continente Americano i nostri fratelli sapranno leggere e scrivere, saranno abbattute molte barriere, incluse quelle che oggi ci dividono, e potremmo costruire una società migliore, più democratica e con più opportunità. avremo la possibilità di scrivere la nostra storia ed il nostro futuro senza che nessuno più potrà rubarla".

Fernando Lugo

dicembre 23, 2008

OPERACION MILAGRO


Operacion Milagro è la grande opera messa in atto da Cuba e Venezuela per garantire assistenza sanitaria di qualità e, soprattutto, gratuita a tutti coloro che non avrebbero possibilità di accedere a cure mediche, principalmente oculistiche, riuscendo a donare la vista a migliaia di persone. questi miracoli sono possibili grazie a medici cubani che, più o meno volontariamente, sono inviati in tutto il sud del mondo, dal Pakistan all'Afghanistan, dal Venezuela alla Bolivia, ed alla collaborazione economica del Venezuela che sovvenziona il progetto.

Mentre lo "Stato Fallito" del nord attua spregevoli politiche assistenziali basate su assicurazioni costose e insostenibili non solo per i poveri, ma ora anche per quella middle class che tanto rispecchia il sogno americano, l'assistenza gratuita dell'Operacion Milagro ha ormai raggiunto numeri rilevanti, nella sola Bolivia si contano ad oggi 300.000 interventi.
Adesso il vero miracolo è riuscire a proseguire, incrementando il numero delle persone cui sarà donata una seconda volta la vista, ma allo stesso tempo sarà importante mantenere l'impegno per la realizzazione delle altre importanti operazioni che sono state avviate dai governi dell'ALBA a fronte del crollo del prezzo del petrolio, vero motore del rinnovamento.
Oggi lo stesso presidente boliviano Evo Morales ha ammesso che, per la vertiginosa caduta della valutazione dell'oro nero, non sarà in grado di aumentare la Renta Dignità come era stato precedentemente assicurato, essendo le pensioni finanziate direttamente dai proventi derivati dagli idrocarburi, dall'ormai noto IDH. allo stesso modo il Venezuela dovrà fronteggiare questa situazione che fino a qualche mese fa sarebbe apparsa quanto meno assurda dimostrando di avere la maturità di difendere la politica bolivariana del presidente Chàvez.

L'altra Operacion Milagro è iniziata, mettendo alla prova la reale spinta innovatrice che ha spazzato via vecchi modelli portando un vento rivoluzionario mai visto in tutto il Latinoamerica

dicembre 19, 2008

VERGUENZA


Il dibattito che più sta generando critiche e dubbi qui in Italia riguarda la riforma giudiziaria, una riforma che per alcuni deve portare ad un giudizio più veloce e per altri deve portare ad un giudizio più "sicuro" per se e per i suoi amici. discutere sulla lentezza dei processi, sulla magistratura politicizzata e sulla corruzione giudiziaria è un argomento che eccita opinionisti e scatena polemiche infinite. ma mentre da noi si discute di Mills e delle mazzette del Berlusca, mentre Di Pietro inveisce contro i furbetti del quartierino, in Argentina succede qualcosa che fa impallidire qualsiasi stortura nostrana.

La notizia drammatica della scarcerazione dei torturatori Astiz, Acosta e soci è vergognosa come lo è il motivo che ha spinto i giudici Yacobucci e García a liberare i membri più violenti della patota della Esma, dei gruppi che partivano, sulle famigerate Ford Falcon, a caccia di "eversivi" da "liquidare". la ragione che ha spinto i giudici a scarcerare gli assassini si basa sul fatto che la loro era una carcerazione preventiva, erano quindi in attesa di un giudizio che, dopo circa tre anni, ancora non è arrivato. Il fatto che la sentenza ancora non sia stata emanata è già di per se un oltraggio alla memoria, come ha ammesso la stessa presidentessa Cristina Kirchner, però è ancora più indegno, per uno stato che si dice democratico, il fatto che Yacobucci e Garcia hanno ritenuto di dover provvedere alla liberazione perchè "un prorogamento della carcerazione sarebbe equivalso ad una pena anticipata"...

le organizzazioni per i diritti umani, le Abuelas de Plaza de Mayo, le Madres de Plaza de Mayo Línea Fundadora, Familiares de Desaparecidos y Detenidos por Razones Políticas, HIJOS, CELS e la Fundación Memoria Histórica y Social Argentina hanno manifestato tutto il loro sdegno per l'orrendo crimine di cui la giustizia argentina si è macchiata, è infatti da considerare criminale la sentenza emanata da membri di un sistema che ha ancora solide radici nel passato.

dicembre 18, 2008

TODO ESTA ESCONDIDO EN LA MEMORIA


Mentre la presidenta Cristina Fernandez Kirchner si appresta a commemorare le vittime del terrorismo di stato e, in occasione dei sessant'anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, conferirà ai portatori di questo inalienabile diritto il premio "Azucena Villaflor", le tetre sale della giustizia argentina vomitano una vergognosa sentenza.
La Camera di Cassazione Penale ha infatti concesso la libertà alle bestie della dittatura, a coloro che si sono macchiati del più orribile dei crimini e che hanno causato l'assassinio, tra gli altri 30.000, della stessa Azucena Villaflor, la prima presidentessa delle Madri di Plaza de Mayo alla cui memoria è dedicato il premio che CFK si appresta a conferire a chi si batte contro queste atrocità.

Alfredo Astiz, colui che si infiltrò nel gruppo delle madri e che si distinse per la crudeltà nell'infliggere le torture più crudeli ed el Tigre Acosta, responsabile della ESMA, assieme ad altri assassini, sono stati restituiti alla libertà, seppur questa sia vincolata ad un eventuale ricorso.

La giustizia e la difesa dei Diritti Umani in Argentina sono ancora ben lungi da essere realtà consolidate ed inalienabili e antichi retaggi tornano pericolosamente a galla.

La memoria pincha hasta sangrar,
a los pueblos que la amarran
y no la dejan andar
libre como el viento.

ottobre 06, 2008

SILVIO, PENSACI TU!!

Considerando la pretesa del nostro "benamato" presidente del consiglio di avere il potere quasi miracoloso di risolvere qualsiasi irrisolvibile questione, dai rifiuti di Napoli misteriosamente scomparsi alla rinascita di Alitalia, salvata col paracadute dei nostri risparmi, vorrei proporre a sua eccellenza illustrissima un viaggetto in Bolivia.
Sembrerebbe infatti che solo un intervento di Silvio potrà porre fine alla crisi boliviana..
Nella giornata di ieri si è infatti consumata l'ennesima disfatta di un dialogo che già in partenza appariva più che difficile ma questa volta, leggendo le proposte del governo e le contromosse dell'opposizione, appare difficile capire le ragioni dei prefetti.
Morales ha infatti proposto misure che segnano una importante apertura verso l'autonomia dipartimentale assegnando alle province potestà legislativa non più subordinata al governo centrale, un'indipendenza giuridica che nel mondo hanno solo Brasile e Sudafrica. ovviamente sono state individuati dei rami di competenza esclusiva dello Stato nazionale ed altri di competenza diretta di municipalità e dipartimenti sui quali potranno liberamente legiferare e regolamentare. è stata inoltre individuata una terza autonomia, quella indigena, circoscritta alla terra appartenente alla comunità.
Anche per quanto riguarda l'IDH sono state fatte importanti aperture, come l'instituzione di un garante che stabilirà la percentuale dei dividendi che spettano a prefetture, municipi e dipartimenti.
Cossio, prefetto di Tarija e portavoce della CONALDE, ha rifiutato le proposte del governo sia per quanto riguarda l'autonomia, ponendo come base di dialogo l'autonomia piena (come a dire, o indipendenza o niente), sia sulla distribuzione dell'IDH.
A questo punto, visto il rifiuto dell'opposizione a ratificare la nuova Costituzione, questa dovrà seguire un lungo iter parlamentare prima di arrivare al definitivo referendum.
La strada è ancora lunga. Silvio pensaci tu..

settembre 16, 2008

LA LEZIONE DI SALVADOR


I paesi della Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR) hanno unanimamente espresso il loro appoggio al governo boliviano condannando fermamente le azioni fasciste che in questa settimana hanno fatto della Bolivia un paese sull'orlo del baratro. per evitare un'altro Allende, così titola Pagina/12 e forse non si allontana di molto dalla raltà, per questo isolare i vari Marinkovic, Fernandez e le loro bande armate mascherate da democratici e pacifici gruppi studenteschi giovanili è importante e soprattutto è fondamentale che la condanna sia UNANIME da parte dei popoli latinoamericani e non si riduca ad una forse un po troppo folcloristica condanna di Chàvez. ad Evo ed alla Bolivia tutta non interessano proclami infervorati quanto l'unità davanti un concreto pericolo