la storia di migliaia di ragazze e ragazzi, di donne e uomini argentini e delle loro famifglie è stata completamente sconvolta quando per la prima volta hanno oltrepassato l'austero cancello di Avenida del Libertador per non farne più ritorno. nella zona nord di Buenos Aires, barrio Liniers, a poche centinaia di metri dallo stadio Monumental, si trova la scuola di meccanica dell'armata, la ESMA. questo non è l'unico luogo di tortura e morte della sanguinaria dittatura militare guidata da Videla e Massera ma ne è divenuto il simbolo e come tale è stata scelta dall'attuale presidente Kirchner come sede del futuro Museo della Memoria. la smobilitazione delle forze armate, nella fattispecie della marina, è già cominciata nel 2004 ma solo oggi è stata finalmente consegnata al governo bonearense e domani avrà luogo la cerimonia ufficiale.
finalmente con questo passaggio può dirsi conclusa una prima fase di democratizzazione del paese che culminerà con l'effettiva apertura del museo, con la possibilità offerta ai giovani di entrare in quelle stanze, nell'acquario, nella capucha, di respirare l'aria che respiravano i loro padri e di osservare finalmente i luoghi tenuti nascosti per troppo tempo. andrà ad assolvere quell'importante ruolo di educazione che hanno, qui a Roma, le Fosse Ardeatine. ad oggi infatti la storia tende a nascondere la guerra sucia, i libri di testo sono evasivi ed ancora oggi si respira una vizziata aria di impunità.
la seconda e definitiva fase sarà quella di aprire finalmente le finestre della giustizia e condannare i responsabili di torture e morti che per lungo tempo si sono nascosti dietro indulti e impunità. in italia da poco è terminato un lungo processo che ha portato alla condanna per ergastolo di cinque militari, in Argentina è stata definitivamente tolta la possibilità di beneficiare della sciagurata legge dell'Obbedienza Dovuta e finalmente sono ripresi i processi.
questo è un primo passo verso la giusta direzione ma non si può ancore apporre la parola FINE a questa interminabile vergogna finchè Julio Lopez, scomparso ormai da un anno, non farà ritorno a casa
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