ottobre 15, 2007

BOLIVIA




si parla molto di Evo Morales, le opinioni su di lui sono estreme, c'è chi lo avrebbe voluto come premio Nobel per la pace (faceva comunque parte di quell'elenco di personalità che erano in esame dalla commissione assegnatrice) e chi lo vede col fumo negli occhi cogliendo ogni occasione per attaccarlo anche sul piano personale.
ma la domanda che c'è da porsi è COSA realmente sta succedendo in Bolivia, quale è la politica adottata dal suo presidente, quale la reazione dei boliviani. credo sia importante soffermarci su questi tre punti per poter avere una effettiva idea, per giudicare Evo non solo in base agli incontri con Fidel o Chavez, a come veste o alle sue origini, ma per quella che è la sua lotta.

è di questa mattina la notizia che nella riunione di domani del congresso nazionale verrà presentata una proposta di legge in materia di previdenza. oggi tutte le persone maggiori di 65 anni ricevono dallo stato una rendita di 1.800 bolivianos, circa 250€, il cosiddetto Bonosol o buono di solidarietà garantito dal Tesoro Generale della Nazione (TNG).
a seguito del proggetto di legge il contributo salirà a 2.400 bolivianos annui, sarà elargito ai maggiori di 60 anni, si farà ricorso non più alle casse dello stato ma all'Imposta sugli Idrocarburi (IDH) e prenderà il nome di buono DIGNITA'. lo stesso Evo, a seguito delle critiche pervenute circa l'utilizzazione del IDH, ha affermato che queste rendite non sono ne del presidente ne di sindaci prefetti e rettori, bensì del popolo boliviano che ha lottato per la modificazione della stessa legge che regola la tassazione sugli idrocarburi. un altro punto da sottolineare è come questa elargizione di denaro non sia a pioggia ma ben indirizzata, infatti un punto fondamentale di questa legge sarà il fatto che chi già beneficia di una rendita mensile riceverà il 50% del buono dignità mentre non lo riceverà affatto chi percepisce più di 5000 bolivianos all'anno, questo significa andare incontro alle necessità dei più deboli.
questa è una grande conquista sociale perchè fino allo scorso anno del 100% degli anziani, solo il 20% percepiva una pensione mentre il resto non aveva una rendita, Evo è ben conscio di ciò ed intende andare fino in fondo rendendo questa proposta legge dello stato anche mediante un decreto supremo nel caso il parlamento non la ratificasse.

Questa riforma è quindi strettamente legata alla ridistribuzione dei guadagni legati alle delle georisorse, di cui la Bolivia è il secondo produttore in sudamerica. Se prima le multinazionali estere che possedevano i vari giacimenti estrattivi erano tenute a versare al governo boliviano il 18%, ora la percentuale è stata completamente capovolta, allo stato andrà l’82% dei profitti. Questa battaglia segue quella per l’acqua portata avanti con lo stesso ardore andando così a raggiungere i due grandi obiettivi che Evo aveva posto in cima alla lista in sede di campagna elettorale.

Come c’era da attendere queste riforme sono passate tutt’altro che inosservate dal regime imperialista yankee e la Bolivia è stata inserita nell’elenco degli stati canaglia. Nella recente assemblea dell’ONU, visto il vergognoso trattamento cui era stata sottoposta la delegazione boliviana, Morales aveva provocatoriamente chiesto il cambio di sede delle nazioni unite ricevendo in tutta risposta insulti dall’ambasciatore americano, al quale è stato posto il veto per l’ingresso al paese. Si è quindi scatenata una guerra diplomatica che descrive a tutto tondo la profonda angoscia degli USA nel constatare come la situazione sia completamente perduta, rimpiangendo il plan condor.

Per ultimo c’è da evidenziare la battaglia per i diritti degli indios che sta portando avanti e che si è concretizzata con il recente forum che proprio in Bolivia ha radunato gli indigeni di tutto il mondo arrivando alla redazione finale di una Dichiarazione dei principi. Numerose sono state le personalità che hanno partecipato al forum portando la loro esperienza e le loro idee, prima fra tutte il nobel per la pace Rigoberta Menchù che ha ricordato le lotte degli indigeni per veder riconosciuti i propri diritti di esseri umani.

Ho cercato di racchiudere quelle che sono state le attività principali di Evo Morales, i principi per i quali si è battuto e le vittorie che sta riportando, i risultati parlano per lui e il futuro non può che sorridere alla Bolivia

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho trovato molto interessante il tuo blog, continua così! A proposito di Bolivia, proprio ora stavo leggendo di un'antropologa, June Nash, che nel 1979 ha fatto ricerca tra i minatori boliviani di Oruro e descrive come un popolo coinvolto in una forma di industrializzazione DISUMANA e VESSATORIA sia riuscito a resistere all'alienazione grazie a un potere fortissimo: quello dell' IMMAGINAZIONE. Dopo quasi trent'anni dalla ricerca di June Nash sul campo dei più deboli, anch'io credo che con Morales le cose andranno sempre migliorando per il popolo boliviano!

Anonimo ha detto...

Questi sono i film consigliati dal mio prof. di antropologia culturale. Non credo sia facilissimo trovarli, forse in una videoteca a san lorenzo.
1."La strada" di Federico Fellini (Italia 1954)
2."Accattone" di Pier Paolo Pasolini (Italia 1961)
3."Viaggio a Kandahar" di Mohsen Makhmalbaf (Iran 2001)
4."Easy Rider" di Dennis Hopper (Usa 1969)
5."Paris, Texas" di Wim Wenders (Germania 1984)
6."Senza tetto nè legge" di Agnes Varda (Francia 1985)

7."Smoke" di Wayne Wang (Usa 1995)
8."Dead Man" di Jim Jarmusch (Usa 1995)
9."L'uomo senza passato" di Aki Kaurismaki (Finlandia 2002)
10."Cose di questo mondo" di Michael Winterbottom (Gran Bretagna 2003)
11."Exils" di Tony Gatlif (Francia 2004)
12."Viaggio alla mecca" di Ismael Ferrowkhi (Francia, Marocco 2004)
13."Crossing the bridge. The sound of Istanbul" di Fatih Akin (Germania 2005)

Ne conosci qualcuno?
Ciao!