Il 18 settembre 1780 Tupac Amaru II inizia la lotta per liberare la sua gente dal giogo imposto dal conquistatore spagnolo , impadronitosi delle terre dei loro padri. la rivoluzione si sviluppa a macchia d'olio su tutto il Perù fino ad abbracciare l'intero vecchio impero incaico, dall'alta Argentina alla Colombia, facendo acquisire a Tupac Amaru l'appellativo di "Inca de America". Come le più splendide utopie anche questa rivoluzione fallisce con la morte del suo artefice ma per il programma sul quale si basava la rivoluzione di Tupac Amaru trascende i secoli, nessun movimento di liberazione assunse bandiere tanto radicali esprimendo il livello più elevato della lotta anticoloniale in tutto il continente.
Oggi la troviamo ancora viva, pulsante e orgogliosa. dopo un lungo periodo di passiva sottomissione agli eventi il grande popolo inca si è ridestato e sta assumendo coscienza di se stesso. le due nazioni con una spaventosa prevalenza di popolazione india hanno eletto come presidente uno di loro, in Bolivia l'aymara Evo ed in Equador il quechua Correa ridestando il così detto "Problema Indio".
spesso si è travisato e si continua a travisare il vero nodo della questione andando a porla sul lato etico quindi sbandierando i vari fattori razza, lingua, cultura, religione ecc. nulla di più estraneo alla realtà, il vero nodo è economico, si chiama feudo/latifondo, si chiama miniera, si chiama idrocarburi, si chiama TERRA. da Tupac Amaru a Zapata il grido è sempre lo stesso, TIERRA Y LIBERTAD. la terra è il cardine della società inca, attorno alla terra si è sviluppata l'astronomia, l'agraria e l'ingegneria ma soprattutto il comunismo basato sulla Mama Pacha, la madre terra. il comunismo incaico si basava su tre punti:
- proprietà collettiva della terra
- proprietà collettiva delle acque
- cooperazione del lavoro.
la organizzadione della comunità è rimasta immutata per secoli, ancora oggi regola la vita nei piccoli pueblos delle ande, un sistema di mutua assistenza, di comunione dei beni, delle terre, degli animali, per questo si può comprendere come l'introduzione del recinto fosse considerato qualcosa di assurdo, arrivava il recinto e si mangiava le loro terre. per chiunque volesse il libro di Scorza "Rulli di tamburo per Rancas" descrive le lotte dei comuneros peruviani contro la Cerro de Pasco Corporation, società estrattiva straniera impossessatasi delle loro terre.
ma non servirebbe neppure leggere libri, basta osservare i programmi del governo boliviano ed equadoregno, in parte già realizzati con la nazionalizzazione prima delle acque, in seguito delle risorse minerarie e degli idrocarburi, per rendersi conto che la rivoluzione di Tupac Amaru non è mai morta, che l'ostinato popolo andino è pronto ancora oggi a lottare per la propria dignità, per la propria terra, per riaffermarsi nel suo più puro essere.
2 commenti:
Non è un commento al tuo post...è un messaggio per te! Sei sparito, non ti sei più fatto sentire e dove ti ritrovo? Su un blog...un TUO blog...non me ne avevi mai parlato...cosa è successo?
SARS
la tecnologia mi ha catturato..
in effetti volevo parlartene ma non ho mai trovato l'occasione, te lo saresti immaginato da me?
però adesso che lo sai lo devi seguire e devi COMMENTARE. a proposito tu ne hai uno?e come mi hai trovato? vabbè ti scrivo in privato
ciao
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