ieri è stato siglato un'accordo tra Venezuela e Colombia in merito alla creazione di un gasdotto costruito in cooperazione. della notizia secondo me non è da sottolineare il piano economico in se stesso, seppur sia alla base del patto, ma come interessi comuni riescano ad unire due nazioni vicine geograficamente ma quanto di più distanti politicamente.
del Venezuela non servirebbe neanche parlare, tutti noi sappiamo chi è Hugo Chavez e quali progetti sta portando avanti sfruttando la più grande risorsa che esista al mondo, il petrolio. il paese galleggia letteralmente su immensi giacimenti di idrocarburi e delle entrate che ricava buona parte sono investite nel sociale, in primis nel campo sanitario, soprattutto verso i bambini ed i ceti meno abbienti, e nella scolarizzazione. oltre ai vari progetti interni Chavez si sta facendo voce del pensiero Bolivariano e sta spandendo il suo seme nero in tutto il subcontinente allacciando rapporti e stringendo alleanze. che il legame con Cuba e con l'amico Fidel sia fortissimo non c'è da stupirsi, se va a braccetto con Evo meno che mai, se fonda il Banco del Sur del quale fanno parte nazioni amiche come Argentina e Brasile se ne comprende il motivo, ma con la Colombia...
il paese andino è infatti in antitesi completa con il Venezuela, uno filo-americano l'altro anti-americano, uno conservatore l'altro rivoluzionario, ma si sa che al verdone non si comanda. l'accordo comporta un investimento immenso, 460 milioni di dollari, e benefici di uguale portata che non termineranno però a Maracaibo. In prospettiva il grande gasdotto (diametro di 26 pollici) verrà srotolato in Equador pima ed in Perù e Bolivia poi costruendo una sorta di ramo parallelo di quello che è stato battezzato come "Hugoducto", ciò il grande gasdotto che tagliando l'amazzonia andrà a rifornire Brasile, Argentina e Uruguay.
mentre i rapporti con il Venezuela si vanno stringendo sempre di più, vedi il tentativo di Chavez di farsi mediatore con le FARC, il suo probabile ritorno all'interno del CAN (comunità andina de naciones) dal quale era uscito per dissidi con Perù e Colombia, la richiesta di Uribe di permettere alla Colombia di entrare a far parte del Banco del Sur, quelli con gli USA si raffreddano.
la colombia per anni ha intascato centinaia di milioni di dollari da destinare alla lotta contro i narcos e contro i ribelli delle FARC ma di questi buona parte è finito nelle tasche dei funzionari colombiani portando ad un conseguente stallo in entrambe le lotte. a questo si è aggiunto un recente rapporto onu che certifica come il governo Uribe sia responsabile di molteplici casi di violazione dei diritti umani. tutto ciò ovviamente non piace all'alleato yankee che sta tagliando i fondi all'amico pusher.
tutto torna. si perde con una mano e si guadagna con l'altra
1 commenti:
Non vorrei averti condizionato troppo nella scelta! Comunque benvenuto e grazie per il link!
Una voce in più per rappresentare il nuovo corso del Sud America (che qui da noi è sbeffeggiato parecchio dai mass media, a cominciare da Repubblica e Corriere)
A presto!
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