il procuratore Pelaez, dopo aver presentato prove e testimonianze, ha chiesto la condanna a trenta anni di reclusione nei confronti dell'ex dittatore peruviano ed il pagamento di circa 30 milioni di euro alle famiglie delle vittime. le accuse sono quelle di strage, con il massacro di 25 persone da parte dell'esercito e da lui autorizzato, e sequestro di persona, fatti accorsi tra il 1991 ed il 1992 e mascherati sotto la lotta al terrorismo di "Sendero Luminoso". a tre mesi dall'estradizione del Chino e dall'inizio del processo si è arrivati al primo passaggio di boa, l'accusa richiede una pena pesante e la giustizia peruviana dovrà decidere se continuare a mantenere chiusi entrambi gli occhi nei confronti di Fujimori o usare finalmente il pugno duro contro un genocida. l'ex mandatario gode di una credibilità/impunità figlia della lotta portata a termine contro il terrorismo negli anni novanta e grazie a questa ha semplicemente fatto del Perù quello che voleva a seguito dell'auto-golpe del 13 aprile 1992.
la sentenza è attesa per fine mese e ovviamente noi tutti speriamo che venga fatta giustizia, che anche in quello splendido paese che è il Perù possa brillare la fiaccola della libertà poichè la dignità umana troppe volte calpestata reclama il suo pedaggio
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