gennaio 14, 2008

FARC: TERRORISTI O RIVOLUZIONARI?


Nel corso dell'intervento di sabato presso l'Assemblea Nazionale, Hugo Chàvez ha avanzato la proposta di riconoscere le FARC e l'ELN non più come gruppi terroristi ma come organizzazioni politiche, al fine di regolarizzare la guerra in corso secondo la Convenzione di Ginevra e facilitare il processo di pace. questa proposta ovviamente ha scatenato l'ira di Uribe e la costernazione di tutti quelli che vedono in Chàvez la causa del fallimento di qualsiasi trattativa in Colombia, ma la storia è una grande maestra... basta saperla ascoltare.
Tutti noi sappiamo che dall'11/9 è iniziata ufficialmente la guerra al TERRORISMO e l'amministrazione statunitense ha stilato la famosa lista degli stati e dei movimenti qualificati appunto come "terroristi". in questa lista sono state inserite le FARC.
Con un ulteriore piccolo salto indietro andiamo a scoprire la legge 418 dello stato colombiano secondo la quale si riconosceva uno status politico alle FARC per mano dell'allora presidente Andrés Pastrana. il terribile Chàvez non è poi così loco nel portare avanti la sua richiesta, anzi questa è fondata nelle stesse leggi della Colombia, che certo non può essere considerata bolivariana o socialista. è stato appunto dopo quel maledetto giorno di settembre che la concezione di terrorismo è mutata, come pure quella di tortura, e tutto per favorire l'opera di distruzione e morte degli USA in Afganistan prima, Iraq dopo e, speriamo di no, Iran domani. la Colombia da bravo stato vassallo ha subito recepito ed adottato le direttive di W. e la legge 418 è stata sostituita dalla 762 che ha di fatto tolto alle FARC quanto gli era stato riconosciuto.
La pace deve essere necessariamente l'obiettivo finale e per ottenerla si devono prendere decisioni importanti, rischiose ma funzionali alla democrazia. tornare a considerare le FARC così come le descriveva la legge 418 è un passo avanti in questo processo e non vedo perchè una relazione stilata da un manipolo di incompetenti all'interno del Pentagono debba far naufragare la speranza

4 commenti:

doppiafila ha detto...

Ciao Roberto, a me pare che Uribe abbia reagito tutto sommato compostamente, di fronte alla spropositata provocazione di Chávez. Che le FARC compiano atti di terrorismo non v'é alcun dubbio, ma a questo Chávez ha deciso di non fare accenno. Che abbiano un progetto politico Uribe non avrebbe problema a riconoscerlo - ma bisogna rispettare la sua posizione di politica interna, che della "mano dura" contro le FARC ha fatto un pilastro della sua popolaritá (perché la "gente" é spesso d'accordo con lui). Chávez ha esagerato, e nonostante questo Uribe ha avuto parole d'apertura in un dialogo con Sarkozy. Insomma: Chávez ha scelto di abbandonare il ruolo di mediatore, tornando a quello - che evidentemente trova piú consono - di avversario politico e rivoluzionario bolivariano. A me, dispiace. Saluti, Doppiafila

Roberto ha detto...

ciao doppiafila.rispondo al tuo CONDIVISIBILE post apportandone alcune precisazioni:

Chàvez non ha ignorato le attività terroriste delle FARC, anzi in Alò presidente dice testualmente "Para que una fuerza insurgente sea beligerante, sea reconocida, no debe usar, por ejemplo, el secuestro como arma de lucha, debe renunciar al secuestro, a los actos terroristas contra la población civil".

credo che con queste parole, che ho trovato su rebelion.org, si scontrino con la tua ultima affermazione, cioè che chàvez ha scelto di abbandonare il suo ruolo di mediatore.

ovviamente per ora le sue parole non hanno sortito l'effetto auspicato,spero tutti, a partire da Chàvez, facciano un passo indietro, ammettano le proprie responsabilità, e inizino a trattare VERAMENTE e non solo concedendo apertute a chicchessia

doppiafila ha detto...

SOno contento che Chávez stia iniziando a chiarire il suo pensiero: forse ha capito di aver esagerato. Peccato peró che in termini di relazioni Venezuela - Colombia il danno sia giá stato fatto. E parlo di gente, non di politici! Il fastidio dei colombiani contro Chávez (non tutti, ma secondo me la maggioranza) é palpabile ed innegabile (e anche piuttosto profondo, purtroppo), ed é improbable che i media locali si dedichino ad una campagna per riquilibrare quest'immagine...
Saluti, Doppiafila

Roberto ha detto...

che il danno sia così insanabile non sono d'accordo,perchè innalzare un muro contro muro a tutti i costi?in Guatemala lo stesso Uribe (probabilmente sono dichiarazioni di facciata,può essere che lo abbia detto così tanto per dire) ha aperto alle FARC concedendo i benefici costituzionali richiesti da Chàvez (o dalle stesse FARC?) nel caso queste ultime si dimostrino disposte a parlare veramente di pace.
credo questi siano significativi pasi avanti rispetto alla totale chiusura dei giorni scorsi.