Finchè c'è stato dialogo, o almeno una parvenza di dialogo, Evo si è sempre reso disponibile a conciliare le richieste dei prefetti oppositori col fine di riportare in Bolivia quella tanto auspicata pace sociale. ora si sta varcando il limite della correttezza e la vera natura della destra oligarchica si stà mostrando in tutto il suo squallore.
Lo "stato maggiore" dell'opposizione, il CONALDE, sta ricattando il governo con uno sciopero generale nel caso in cui non venissero accettate le loro ultime condizioni che prevedono l'annullamento del decreto circa la redistribuzione dell'IDH, la revisione della nuova Costituzione ed il riconoscimento degli statuti autonomisti delle province orientali.
Ya basta! questo è il coro che si alza dalla Bolivia che soffre, dalla Bolivia che sta morendo sotto le piogge, dalla Bolivia che resiste. ricattare è la più misera espressione dell'essere vile, ma assumere questi atteggiamenti quando l'intero paese si trova a fronteggiare una catastrofe naturale spaventosa è vergognoso, assurdo, pietoso.
Non conta più dibattere circa la legalità della nuova Carta Magna, degli statuti o della riforma dell'imposta sugli idrocarburi, davanti a tale idiozia qualsiasi dialogo è inaccettabile
2 commenti:
E' da un pò che non partecipavo al tuo blog...mi mancava! A quanto leggo la tua controinformazione è sempre puntuale e ben fatta! Sono d'accordo, ci sono casi in cui il dialogo può rivelarsi inutile, purtroppo si sa...ognuno all'opposizione guarda egoisticamente ai propri interessi, che troppo spesso vanno contro il buon senso. Ya basta!
Ops al commento precedente è comparso anonimo..sono Laura, ciao!
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