L'ulteriore e ormai ultimo tentativo di impostare un dialogo costruttivo tra il governo boliviano e l'opposizione è fallito.
il vicepresidente Garcia Linera rende noto che l'incontro in programma nella giornata di ieri è stato "sabotato" dai prefetti oppositori che hanno in questo modo posto la parola fine ad un dialogo, nato purtroppo già morto, delegando al referendum del 10 Agosto la parola definitiva.
Questa sconfitta della politica può essere preludio ad un'altra e più grande sconfitta, quella della democrazia. considerando i recenti atti di violenza compiuti da una certa fazione politica e "incoraggiati" da un certo settore egemone, non è difficile scorgere dietro l'angolo le immagini di un passato non troppo remoto in cui violenza e sopraffazione decidevano il destino di una nazione.
Parlare di GOLPE è forse esagerato ma se la storia ci ha insegnato qualcosa non è difficile scorgere nell'atteggiamento della destra segnali nefasti.
Gli interessi che la nuova Costituzione, una volta approvata, andrebbe a scalfire sono immensi e, guarda caso, sono retti da quel pugno di oligarchi che oggi lanciano proclami atonomisti e che finanziano le scorribande delle squadracce fasciste della Juventud Crucena.
Il referendum è la massima espressione democratica ma, come si legge nei recenti casi della mezza luna, comprare il voto dei disperati è prassi consolidata e redditizia.
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