Dopo il referendum dello scorso 10 Agosto la Bolivia non ha visto altro che un crescendo di violenze, di scontri e di fomento razzista. sono ormai settimane che la situazione è quanto mai esplosiva, la guerra civile non è cosa tanto remota e gli appelli del presidente Morales non fanno altro che cadere nel vuoto, inascoltati da chi non punta al dialogo ed alla pace ma mira decisamente al potere, non badando ai mezzi per arrivarci.
Se quotidianamente si legge di violenze, se gli inviti alla cooperazione sono parole al vento, se le denuncie degli organismi internazionali non vengono neanche lontanamente recepite dall'opposizione sempre più fascista, non si ha difficoltà a comprendere quanto le parole di Evo in merito alla drammatica situazione del paese siano reali.
In Bolivia si sta resistendo, si resiste contro il ritorno al potere di una classe politica e sociale che ha distrutto il paese a seguito di 500 anni di dominio scriteriato, si resiste contro chi ha svenduto le immense risorse di cui la terra boliviana è colma, si resiste contro chi non fa altro che calarsi le braghe davanti alle pretese di Washingtone, si resiste contro chi ha cercato di distruggere una cultura immortale.
Si resiste così come due secoli fa resistettero Bartolina Sisa e Tùpac Katari, in lotta contro una forza immensa che tenta di dominare e schiacciare un popolo mai domo, un popolo capace di risorgere dalle sue stesse ceneri e di trovare in Evo Morales la guida per il cambiamento.
3 commenti:
Purtroppo quando si mettono in discussione rapporti di forza stratificati e priviligi di pochi, anche se si è andati al potere con il voto, bisogna essere coscienti della necessità di una organizzazione pronta a difendere le conquiste ad ogni costo.
La lezione cilena è ancora attuale.
mario, sono in parte daccordo con te quando ricordi i fatti cileni però non concordo con il ventilato ricorso a mezzi che non siano democratici.in bolivia per ora le forze armate non sembrano coinvolte nello scontro che riguarda invece solo privilegi economici che una classe non vuol cedere a favore della comunità anche se, come tu ricordi, prorpio in cile Pinochet pareva essere un fedelissimo di Allende...
cosa ricavare dalla lezione cilena?
La prima cosa imparata dalla lezione cilena l'ha messa in pratica Evo cacciando Goldberg, l'ambasciatore USA.
Era ora!
PS: Bentornato!
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