Argentina e Cile, una panza una razza verrebbe da dire. accomunate dalla medesima sorte, i due paesi hanno dovuto far fronte a dittature tra le più spietate che mai la follia umana abbia concepito. una sottile quanto impervia striscia di terra separa i due paesi, le aguzze cime delle Ande ed i venti gelidi della Patagonia sembrano innalzare un muro invalicabile, un muro che impedisce alla debole fiammella dei diritti umani di varcare la frontiera.
Mentre in Argentina proseguono i processi contro i carnefici, ultima è la notizia della condanna del generale Cristino Nicolaides responsabile della sparizione di un gruppo di montoneros, in Cile la giustizia sembra ingabbiata in oscuri labirinti che sembra non concedano via d'uscita alla verità. i processi sono sempre più insabbiati da giudici legati ad un antico codice di impunità e i criminali della dittatura di Pinochet escono impuniti dalle aule di (in)giustizia. così come lo stesso dittatore è riuscito nell'impossibile impresa di trovare la morte senza subire alcuna condanna, così i suoi scagnozzi stanno viaggiando a vele spiegate verso vergognose assoluzioni, così come è avvenuto oggi per il vice comandante in capo dell'esercito ai tempi della dittatura, Santiago Sinclair.
La Bachelet, dopo la contesa col popolo Mapuche e la quasi completa assenza di riforme economiche che vadano ad invertire quelle leve impiantate dai Chicago Boys e che ancora resistono, non sta dando alcun impulso allo svolgimento dei processi.
Considerando la storia anche personale della presidenta, qualcosa mi sfugge
1 commenti:
...sperando che questo nuovo viaggio ti abbia fatto ritrovare l'ispirazione!!
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