in Argentina, dopo la tanto auspicata fine dell'impunità con l'annullamento delle leggi di "Punto Final" e "Obediencia Debida" di cui godevano i responsabili della giunta militare, si ha la periodica riapertura di casi di violazione di diritti umani. oggi è stato chiamato a giudizio Hector Febres, operò alla ESMA dal 1977 all'1981 e faceva parte di quel gruppo che si occupava delle ragazze incinte fino ad appropriarsi della "dote" che portavano con loro. DOTE, così era chiamato quel figlio che avevano in grembo e che per le più era l'unica ragione che le manteneva in vita, che evitava che venissero sottoposte alle torture più pesanti. nel centro di detenzione ogni carnefice aveva un proprio soprannome, così per esempio Jorge Acosta era "el Tigre", Alfredo Astiz "el Cuervo", in genere appunto nomi di animali... Hector Febres era chiamato "Selva" perché il nome riuniva la cattiveria di tutti gli animali insieme. oggi inizia il processo che andrà poi avanti con la deposizione di quattro sopravvissuti mediante i quali si è riaperto il caso e si dovrebbe arrivare agli inizi di dicembre per conoscere la sentenza.
Febres è fin'ora il primo genocida della ESMA ad essere posto sotto accusa, prima di lui sono stati condannati Julio Simon, torturatore del Olimpo, Osvaldo Etchecolatz, investigatore della polizia bonearense, e da ultimo l'ex cappellano Christian Von Wernich, per il quale il vaticano non ha ancora presentato le sue scuse ma non c'è da stupirsi.
in Italia la corte di assise di Roma, il 20 di giugno 2007, ha condannata la Guerra Sporca come "Un genocidio, il peggior massacro nella storia Argentina, nato nel contesto della guerra fredda, con l’appoggio diplomatico degli Stati Uniti e nel silenzio assoluto della Chiesa Cattolica”. anche qui silenzio tombale dalle segrete stanze del vaticano, tutto tace, non è successo niente.. la sentenza segue alla condanna all'ergastolo per il su citato Tigre Acosta, Astiz e, tra gli altri, anche il nostro Hector Febres accusati tutti di GENOCIDIO. nella motivazione si ricostruisce il contesto nel quale i fatti avvennero, quindi il Plan Condor, il golpe di Pinochet, finanziati dalla CIA come difesa dal comunismo e benedetti dalla chiesa cattolica, verso la quale si riconoscono "gravi decisioni".
una nota positiva da sottolineare è la decisione di alcune soldatesse argentine che, in occasione di un a cerimonia a cui partecipava Hebe de Bonafini, presidentessa delle madri di plaza de mayo. come racconta la stessa Hebe le ragazze le si sono avvicinate e le hanno chiesto perdono per tutto ciò che era successo. è solo un piccolo passo ma molto significativo perché mai fino ad ora alcun rappresentante dell'esercito, ancor di più donna, aveva mai espresso il suo dolore per la strage dei loro figli.
in fine alcune organizzazioni per i diritti umani hanno manifestato davanti al tribunale di Comodoro, in Patagonia, per reclamare la vita di Jorge Julio Lopez, ormai da tredici mesi desaparecidos, e da molti purtroppo ritenuto ormai morto. hanno quindi voluto ricordare che mentre si inizia un nuovo processo c'è ancora in Argentina un testimone chiave desaparecido. Lopez scomparve nel settembre 2006 mentre si stava recando in tribunale per deporre nel processo che avrebbe poi portato alla condanna a reclusione perpetua di Etchecolatz.
in queste ore a Roma si tiene la III conferenza Italia-America Latina e Caraibi, spero che i nostri rappresentanti sappiano cogliere l'occasione per inviare importanti segnali che non siano solo frasi di circostanza, ma che portino ad un forte pressing verso le istituzioni Argentine affinché la legalità prevalga. è interessante il discorso di Veltroni, che è riportato nel sito http://www.24marzo.it/, che si impegni veramente a dar seguito alle sue parole
0 commenti:
Posta un commento