I prefetti della "Mezza Luna", la regione boliviana di Santa Cruz, hanno iniziato, o meglio stanno continuando, la lotta contro il governo di Evo e per rafforzare l'opposizione hanno stilato una risoluzione di cinque punti che ha come cardini la "persuasione, protesta e disobbedienza civile". siamo arrivati quindi al pericoloso momento in cui i prefetti istigano il popolo a ribellarsi contro il governo, benedicendo una rivoluzione giusta al fine di abbattere la sua politica "perversa ed autoritaria". questo ricorda quei tristi giorni del 1975 quando si succedevano, in Argentina, innumerevoli riunioni tra le forze armate e gli apparati repressivi dello stato cui partecipava attivamente ed entusiasticamente monsignor Tortolo, arcivescovo di Buenos Aires. i prefetti boliviani stanno pericolosamente istigando alla violenza, non si possono usare questi metodi senza aspettarsi una reazione che potrebbe scatenarsi in qualcosa di diverso dalla semplice resistenza democratica.
Ma da cosa nasce la protesta? ovviamente dalla recente riforma in materia previdenziale mediante la quale i fondi dell'IDH, derivanti cioè dalle imposte sugli idrocarburi, sono stati sottratti alle prefetture per andare a sostenere il peso fiscale dovuto alla assegnazione della renta dignidad a tutti. giustificano la loro azione asserendo che il mancato finanziamento nasce dalla necessità del governo di bloccare il processo di decentralizzazione dipartimentale, in poche parole la secessione tanto auspicata dai dipartimenti santacrusegni.
Nei giorni scorsi abbiamo assistito al tentativo di speculazione alimentare attuata dalla stessa prefettura di Santa Cruz, nella persona di Carlos Dabdoub, energicamente denunciata e bloccata dal predidente, ora lo stesso organismo pretende la disobedienza. Tutto ciò perchè la politica del governo di Evo continua nella sua strada maestra, quella stada che conduce alla libertà del popolo boliviano, alla felicità del popolo boliviano, alla liberazione da quelle enormi catene che tenevano strette le anime di milioni di persone in nome del neoliberismo, in nome del conto in banca svizzero degli imprenditori di Santa Cruz.
Le infondate premonizioni riguardo la breve durata del governo Morales sono cadute sotto il peso dei successi ottenuti, non solo si sta andando verso uno sviluppo economico fin'ora mai conosciuto in Bolivia, ma si stanno abbattendo i vincoli che strozzavano il futuro della patria boliviana. a Santa Cruz non interessa del benessere dell'indio, di quella accozzaglia puzzolente e pidocchiosa, non interessa sapere che gli anziani avranno anni più leggeri davanti a loro, pretendono che le loro tasche rimangano belle pasciute.
Il loro potere è grande, l'appoggio internazionale è assicurato, vedere con chi si accompagna l'ambasciatore statunitense, ma la dignità del popolo boliviano deve essere ancora più forte, in nome di Evo, in nome dei diritti, in nome della Bolivia
4 commenti:
La situazione boliviana, soprattutto il cosiddetto autonomismo, merita di essere seguita da vicino.
complimenti
Gennaro Carotenuto
Ottimo post ed ottima (costante) attività di controinformazione sull'amata Bolivia! Magari tutti i blog fossero così utili come questo...
-
concordo con gennaro carotenuto per quanto riguarda l'attenta analisi che necessita la sempre più calda situazione boliviana,tenendo soprattutto conto di quanto siano confuse e "un po troppo manipolate" le notizie che i media ci propinano.
francesco, non posso far altro che ringraziarti e ricambiare, il caso del vescovo Bregantini è sconvolgente e ne fai una attenta analisi
Un SALUTO dal ministero dell'interno (il mio modem tanto per cambiare è fuori uso)...Leggendo il tuo ultimo intervento mi vien da pensare che forse al peggio non c'è mai fine, per fortuna neanche al MEGLIO! Perchè Evo non si arrenderà tanto facilmente, finora ha avuto il coraggio di denunciare all'opinione pubblica accadimenti poco puliti e, soprattutto, ha preso posizioni nette, insomma non ha paura di dire da che parte sta e di portare fino in fondo le sue convinzioni pur correndo dei rischi...e questo è un bell'esempio per tutti noi! (Dovrebbero seguirlo di piu'anche alcuni politici qui da noi, non credi?). OK ora ti saluto ma ci sentiamo prestissimo. Un bacione
Posta un commento