Ieri una sentenza della cassazione ha permesso la riapertura della causa contro i crimini commessi, durante le guerra sucia, nella ESMA. finalmente la giustizia può fare il suo corso e condannare i più feroci carnefici che operavano nel centro di detenzione, tortura e morte, Alfredo Astiz e Jorge "El Tigre" Acosta, fin'ora impuniti.
La strada che ha portato al tanto atteso annuncio è stata lunga, quattro lunghi anni di pressing delle associazioni umanitarie e dei rappresentanti legali dei sopravvissuti, assieme alla spinta decisiva del presidente Kirchner, hanno fatto si che la corte di cassazione cessasse nel suo atteggiamento di "immobilità", per usare un eufemismo, verso la riapertura del processo che riguarda 70 vittime e 10 carnefici.
Il 1° settembre 2003, subito dopo l'annullamento dell'infame legge dell' obbedienza dovuta, fu ordinata la riapertura del maxiprocesso circa i fatti della ESMA e da questo momento inizia la crociata personale di Nestor Kirchner contro il giudice Alfredo Bisordi, allora presidente della cassazione. l'illustre giurista ha osato appellare come "delinquente terrorista" Graciela Daleo, una delle sopravvissute, e giudicare le organizzazioni per i diritti umani come "autodenominate", quindi senza importanza e rilevanza legale. nel 2004 furono presentate due denunce contro il nostro caro giudice chiedendone la destituzione prima e il cambio di sede del processo poi, denunce ovviamente cadute nella pattumiera provocando la rabbia del presidente. “¡Por favor, basta. Juicio y castigo, eso necesitamos! Yo les juro que empujo y empujo, pero hay jueces y fiscales que se hacen los distraídos!", queste le dure parole di Kirchner.
Ora che finalmente si ha la possibilità di giudicare e castigare, che l'Argentina si dimostri un paese con le palle
0 commenti:
Posta un commento