La frase simbolo della resistenza spagnola è quanto mai attuale in questi giorni di battaglie e vittorie nella sempre più fiera Bolivia. se la lotta contro l'assemblea costituente fin'ora si era giocata nelle istituzioni, con la ferrea ostruzione dell'opposizione oligarchica che mirava alla definitiva spallata (è proprio vero che tutto il mondo è paese) e la derrota final del sogno boliviano, ora la violenza si è trasferita nelle strade. l'intenzione era quella di non procedere e dimostrare che non era possibile attuare la riforma della costituzione, per un mese i lavori dell'assemblea sono stati bloccati ma ieri finalmente è stato abbattuto il muro innalzato dalla destra ed è stata approvata una prima stesura della nuova Carta Magna. ovviamente è crollato tutto l'apparato propagandistico messo in piedi dalla servile informazione boliviana ed a questo punto urgeva una nuova e più efficace operazione, così si torna a parlare delle manifestazioni dei sempre presenti studenti universitari. già a Caracas abbiamo visto come la presenza di queste presunte forze studentesche andasse a mascherare un più articolato piano, si usa la figura dello Studente come a Genova si è usata la figura dei Black block, credo che il concetto sia chiaro. in Bolivia si stanno verificando manifestazioni che ricalcano quelle venezuelane, sediziosi gruppi studenteschi marciano per le vie di Sucre chiedendo a gran voce la fine dell'assemblea costituente e del governo guidato dal MAS mentre un cordone umano costituito dai rappresentanti delle organizzazioni sociali fa scudo al liceo militare nel quale si svolgono i lavori. detta così sembra un esagerazione, addirittura scudo umano... nella giornata di domenica 25 novembre la organizzazione studentesca Unión Juvenil Cruceñista ha chiamato alla mobilitazione armata, sono scesi in strada ed hanno iniziato una serie di atti vandalici tesi ad intimorire i congressisti riuniti nella vicina scuola. la polizia stessa ha dovuto ripiegare nella vicina Potosi. il bilancio purtroppo è tragico, due morti tra i civili e uno tra le forze dell'ordine. questi atti non hanno cittadinanza in un contesto di lotte sociali, sono meri atti di violenza e vigliaccheria guidati da sapienti mani. è inutile star qui a citare nuovamente persone che già sono state più volte al centro delle nostre osservazioni, è inutile sottolineare il ruolo degli USA, è inutile sottolineare l'assenteismo dei media quando si tratta di riportare la cronaca di simili barbarie. ovviamente a loro interessa di più attaccare un Morales o ancor più un Chavez piuttosto che la ricca potente e violenta mano repressiva oligarchica. questo muro di omertà, perchè solo così è possibile definire un tale comportamento, è ingiustificabile ma purtroppo ad oggi appare invalicabile. nonostante tutto, no pasaran!
novembre 26, 2007
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