La nuova Costituzione Boliviana è stata finalmente consegnata al presidente Evo Morales che subito l'ha offerta al popolo, il vero mandatario del potere e l'unico referente a cui dover rendere conto del proprio operato.
Lo scorso sabato, presso plaza Murillo, migliaia di campesini, minatori, indigeni, cocaleros e la cittadinanza silente di La Paz si sono ritrovati per rendere omaggio a quello che probabilmente è il documento più importante nella storia della nazione, ovviamente dopo la carta dell'Indipendenza del 1822. non solo rappresentanti dei popoli originari, da sempre legati in un vincolo di sangue col presidente Evo Morales Ayma, ma membri di tutte le classi e financo dell'esercito e delle forze di polizia hanno marciato uniti per celebrare e difendere la nuova Carta Magna.
Dopo aver letto le incredibili difficoltà che i membri dell'assemblea costituente hanno dovuto affrontare, dopo aver compreso quale era il reale atteggiamento di una destra quanto mai reazionaria e violenta, l'approvazione del documento può essere salutata come un vero miracolo, come dice Evo. Lo stesso presidente aggiunge che "per vincere si deve lavorare, non pregiudicare e sabotare il paese stesso. per ottenere l'autonomia non si deve arrivare alla divisione della Bolivia, l'autonomia non è la separazione della Bolivia e questo non lo permetteremo mai".
Ha vinto la DEMOCRAZIA, ha vinto il popolo boliviano, ha vinto quella grande forza di libertà e coraggio che ha animato le lotte e gli sforzi di un governo sempre più grande. in tempi di democrazia la destra come sempre ha paure, ha paura del popolo, ha paura del referendum e, davanti alla paura, scappa.
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